Ti racconto Lecce e i suoi palazzi – Palazzo dei Celestini
30 Gennaio 2022FAI…PERLE MEDIEVALI: CHIESA DEI SS. NICCOLÒ E CATALDO
La Chiesa fa parte di un complesso monastico benedettino, costruito nel 1180 fuori dalle mura urbiche, da Tancredi, conte di Lecce, incoronato poi re di Sicilia. Gli Olivetani, subentrati ai Benedettini nel 1494 per volontà regia, trasformano radicalmente la struttura del cenobio con la sola parziale eccezione della chiesa. Quando anche a Lecce a metà ‘800, in seguito all’editto napoleonico di Saint-Cloud, si costruisce un Cimitero fuori dalle mura urbane, si sceglie proprio l’area antistante il “tempio di Tancredi”. Attualmente la chiesa, restituita alla fruizione della collettività grazie all’intervento del FAI, e il monastero, sede dell’Università degli Studi del Salento, rappresentano un bene vivo del nostro patrimonio culturale.
Il complesso monumentale dei SS. Niccolò e Cataldo rappresenta una memoria storica importante, che attraversa circa sei secoli dalla fine del XII fino a tutto il XVIII secolo. Voluto da Tancredi, come ex voto, è dedicato a S. Nicola, vescovo di Myra. Gli Olivetani in età moderna attuano gran parte degli interventi successivi, affidandoli alle maestranze più significative dell’epoca. A Gabriele Riccardi si devono le due eleganti acquasantiere, modellate nelle semicolonne all’ingresso della chiesa; la grande statua di S. Nicola; l’abbattimento dell’abside centrale e la costruzione del Nuovo Coro; la progettazione del Chiostro con al centro il pozzo-baldacchino, l’elemento architettonico più pregevole del monastero. A Giuseppe Cino è attribuito il rifacimento della facciata completata nel 1716, come documenta l’iscrizione posta sul fastigio.
La chiesa, gioiello del Romanico pugliese, è una significativa testimonianza del gusto architettonico dell’epoca in cui confluiscono istanze culturali nordiche, bizantine, arabo-islamiche. Nella facciata perfetto è l’equilibrio tra il passato medievale, rappresentato dal portale incorniciato da fregi vegetali cesellati nella pietra locale, e il gusto barocco, espresso in una sovrabbondanza decorativa. Preziose fonti documentarie sono le iscrizioni della facciata e del portale meridionale. L’interno a struttura absidale ha il braccio longitudinale, diviso in tre navate, che incrocia quello trasversale al centro dell’impianto; all’incrocio l’altissimo tamburo ottagonale della cupola.La veste pittorica conserva poche tracce dell’età tancrediana, lacerti di affreschi quattrocenteschi e una decorazione delle volte completata nel 1600.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
L’apertura nelle giornate FAI prevede oltre alla visita della Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo, bene promosso dai Volontari della Delegazione di Lecce, eccezionalmente la visita del Cimitero Monumentale della città a cura degli studenti dell’Università del Salento.